Mastantuono: perché l'uomo sia sempre più patner di Dio nella realizzazione del Suo Progetto

Mastantuono: perché l'uomo sia sempre più patner di Dio nella realizzazione del Suo Progetto

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La Chiesa è creazione sempre nuova della Parola di Dio: il superamento conciliare dell'esilio della Parola (cf. Lorizio, la Parola era solo nelle mani di alcuni) apre l'uomo all'amicizia con Dio, ad un contatto vivo con Dio. Il Vaticano II, in questo contesto, propone la Rivelazione come auto-rivelazione dell’Eterno.

Il capitolo VI della Dei Verbum DV) è pastoralmente il capitolo più importante: la Chiesa riscopre se stessa fedele alla terra e al contempo del Regno che viene. Insomma un cantiere rinnovato della Parola di Dio in cui aspetti oggettivi e cammini soggettivi s'intrecciano: lectio divine comunitarie, corsi biblici, lettura personale della Parola guidata da buoni commenti non possono dirsi privi di frutti. Non manca così un impegno laicale, a fianco di quello autorevole del magistero, per una diffusione della Parola di Dio. La Parola non è solo per l'anima ma anche per le scelte storiche. Ciò rende la Chiesa tutta "missionaria": annuncio del Vangelo fino ai confini della terra. Per DV 25: ascoltare, leggere, meditare, gustare, amare, celebrare, vivere e annunciare in parole e opere. Questi i verbi che indicano l'itinerario che si apre dinanzi a coloro che si pongono davanti alla Parola di Dio come sorgente della Vita. Quanto più l'uomo si lascia trasformare dalla Parola, tanto più diventa riflesso di quella Parola ed assume delle responsabilità. Le parole scritte non sono altro che parole della Parola che salva.

L'immagine della casa con quattro pilastri – insegnamento/annuncio, frazione del pane, preghiera, comunione fraterna – ben rende l'idea di Chiesa casa della Parola e apre indicazioni pastorali. Proviamo a darne alcune.

1. Parola ed insegnamento degli apostoli richiamano l'annuncio, il primo annuncio, la catechesi come servizio alla Parola e l'omelia. Occorre ritrovare una passione per l'annuncio di Cristo, come Colui che dà un senso a tutto ciò che è creato: la Parola diviene chiave ermeneutica della storia e del vissuto umano. Stando lontano dal riduzionismo (episodico, moralistico, spiritualistico e disincarnato) dovremmo imparare ad accogliere una pluralità di metodi, consapevoli che nessuna di esse è esaustiva o assoluta. Quanto spazio offriamo a percorsi di formazione di base alla lettura e all'ascolto della Parola di Dio? Per arrivare alla lectio divina occorre un cammino formativo. La catechesi va oltre i catechismi. L'omelia deve spezzare la parola su più fronti: Dio parla in una situazione concreta, raggiunge determinati cuori.

2. Parola - frazione del Pane. Nella Liturgia la Parola scritta torna a farsi suono e ci pone sulle labbra parole di figliolanza e di speranza, di lode, di perdono. La mensa della Parola e dell'Eucaristia sono un "continuo", un unico atto di culto (SC 57). La Liturgia non è una sacra rappresentazione: occorre che il linguaggio usato sia compreso. Occorre superare una visione ripetitiva della Liturgia... è qualcosa di sempre nuovo.

3. Parola - preghiera. Preghiera che viene dalla Parola di Dio, anche quando si sviluppa in contesti di pietà popolare e li evangelizza. Rilanciare la preghiera della Chiesa, è una scelta forte fatta dal Vaticano II.

4. Parola - comunione fraterna. La comunione fraterna (la carità, che non è un fare): le parole del Dio amore accolte con fede ci rendono capaci di amare. È la Parola a darci indicazioni circa il nostro rapporto con gli altri (ascolto e azione) e a guidarci verso una dimensione gioiosa della vita. La comunità è cassa di risonanza della Parola e una comunità che vive nell’ascolto fedele della Parola produce effetti.

Ultimo prezioso frutto della Parola è il silenzio. L’ascolto del divino silenzio è un’esperienza cui ci può aprire solo la Parola di Dio. L'ascolto è il silenzio fecondo abitato dalla Parola.