XLVIII - Bibbia e vita della Comunità Cristiana
La parola di Dio, la Scrittura, la Bibbia, il Vangelo... tutte parole che possiamo usare come sinonimi per dare visibilità, corpo, presenza alla Rivelazione, come fatto centrale nella comunità cristiana.
La nuova traduzione della Bibbia della CEI, i nuovi lezionari, il Sinodo dei vescovi sulla parola di Dio, esigono una seria riflessione e offerta di formazione per consolidare la prassi ecclesiale che, soprattutto a partire dal Concilio ecumenico Vaticano II, ha dato alla parola di Dio il posto fondamentale che le compete per la costruzione della Chiesa e la formazione del cristiano.
Come COP abbiamo già avviato la riflessione su tutta la tematica con un Simposio ad Anagni, con approfondimenti del Forum dei pastoralisti e con articoli sulla rivista. La XLVIII Settimana nazionale di aggiornamento pastorale ha inteso continuare la ricerca e aiutare le comunità cristiane a elaborare esperienze e percorsi formativi sul tema. Come? Ripartendo dai documenti del Concilio, ascoltando esperienze ragionate a partire dalle quali la teologia può dare preziose indicazioni sul ruolo della parola di Dio nella vita del cristiano, analizzando i vari modi con cui i mass media portano la gente a contatto con il patrimonio della Rivelazione e, infine, offrendo alcune indicazioni pastorali per tradurre nella concretezza della vita le nostre riflessioni. Sappiamo che il lavoro non termina mai, perché la Parola ci cambia e il nostro cambiamento esige sempre una Parola ancora più accolta e approfondita.
Questi i temi trattati:
- La parola di Dio, al centro della comunità cristiana: la proposta della Dei Verbum
- La parola di Dio, dono e nutrimento della vita delle comunità cristiane
- Bibbia e mass media: come presentare la parola di Dio al grande pubblico?
- La terra della Bibbia
- La parola di Dio genera e rinnova la Chiesa: esperienze di ascolto progettuale della Parola
- Prospettive pastorali
Riportiamo alcuni passaggi dell'intervista di Radio Vaticana a Mons. Domenico SIGALINI, Presidente del Centro di Orientamento Pastorale e Vescovo di Palestrina, in conclusione dell'evento. [D = domanda, R = risposta]
D. - L’80 per cento delle famiglie italiane possiede una Bibbia, ma solo il 30 per cento dei fedeli la legge. La Chiesa come può tenere vivo l’annuncio della Parola?
R. - Intanto, l’annuncio non è soltanto lettura di un libro, ma è trovare una comunità che ti aiuti a incontrare Dio che parla. Non si può fare a meno della Parola scritta per entrare in contatto con Dio che parla. La Chiesa, comunque, deve alzare il livello del desiderio dell’accostare il testo. Ed oggi ci sono esperienze in tutte le diocesi italiane dove si fanno gruppi del Vangelo, si prepara assieme l’omelia della domenica, si leggono i testi della Bibbia in maniera ordinata, per esempio dal primo all’ultimo, anche per tre, quattro, cinque anni. Oggi, la Chiesa sta uscendo da questa sorta di assenza della Parola anche scritta, perchè ci sono dei laici che la chiedono in maniera esplicita.
D. - Sono veramente cambiati i destinatari del messaggio di Dio? E in tal caso, la catechesi come può intercettarli?
R. - Certi destinatari cambiano sempre come cambia il mondo, come cambia la vita, come si costruiscono nuovi modi di esistere. L’uomo, però, è sempre ricercatore di Dio, ha sempre bisogno di ascoltare una parola che vada oltre. Non è autosufficiente: coglie il limite della sua vita, cerca un riferimento più grande e allora, quindi, la Chiesa non deve far mancare questo riferimento. Direi che oggi c’è una sete e bisogna che la sorgente sia possibile raggiungerla senza tutte le palizzate che le vengono messe attorno. La catechesi è ispirata sempre alla Parola di Dio, e deve, probabilmente, in questi tempi, rendere ancora più evidente il suo legame con la Parola, perchè la catechesi non è nient’alto che aiutare l’uomo ad incontrare Dio e aiutarlo a costruirsi una struttura di pensiero che gli permetta di rendere questa Parola di Dio un elemento portante della sua vita, dei suoi rapporti con gli altri, della società che costruisce.
D. - Nelle esperienze di ascolto della Parola, che ruolo possono avere i mass media?
R. - Nella nostra settimana di aggiornamento, abbiamo affrontato anche questo tema, soprattutto puntando l’attenzione sulla televisione, che è l’elemento che comunica di più oggi all’interno delle nostre case, in termini molto popolari. E abbiamo anche colto come sia uno strumento delicato. Bisogna, comunque, rischiare: non si può lasciare la gente senza un minimo di conoscenza della Storia della salvezza, senza potersi rifare a questi grandi simboli, modelli di persone, di eventi, che hanno segnato la storia dell’uomo. A noi, allora, è richiesta intelligenza e anche capacità di rischiare, di porre questa Parola dentro i mass media, che non sono nati per creare distrazione, ma sono nati per poter aiutare l’uomo a vivere con più dignità la sua vita e con maggiore consapevolezza il suo destino.
Il libro ATTI della XLVIII Settimana Nazionale di Aggiornamento Pastorale, edito da EDB, può essere richiesto alla segreteria del COP: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , tel. 06 63 900 10
Il pacchetto DVD della XLVIII Settimana Nazionale di Aggiornamento Pastorale, può essere richiesto al Servizio Informatico del COP: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.